Confabitare, aumentano le morosità nei condomini
Una delle conseguenze più drammatiche legate alla crisi economica è la progressiva corrosione del reddito delle famiglie italiane. Fenomeno, questo, che ha delle ripercussioni evidenti sul mondo immobiliare.
Più che sulle rate del mutuo che gli italiani nella maggioranza dei casi continuano a pagare perché consapevoli del valore della loro casa (al netto delle richieste di sospensione delle rate, in caso di difficoltà estrema) e sul pagamento dell'affitto (in mancanza del quale il rischio sfratto aumenta fortemente), chi non arriva alla fine del mese taglia, se così si può dire, sulle rate del condominio. Sono proprio le spese condominiali a registrare i più alti tassi di morosità. A dircelo è Confabitare, associazione dei proprietari immobiliari: nel 2014 il fenomeno è esploso in tutta Italia, in primis nelle città più grandi.
L'indagine è stata condotta confrontando la situazione al 31 dicembre 2014 con quella del primo gennaio dell'anno: nel dettaglio, la crescita più clamorosa è avvenuta a Bologna (+33.8%), seguita da Roma con +33% e Napoli con +32,7%. Subito dopo nella classifica troviamo Torino, con un +31,8 %, Milano con il +30% rispetto ad un anno prima, Catania (+29,6%), Firenze (+28%), Genova con il + 26,5%, Cagliari con + 24,8% e Palermo (+23,7%).
Da giugno 2013 l'amministratore di condominio è obbligato, per legge, a rientrare dei mancati incassi inviando un decreto ingiuntivo ai condomini morosi, e non si rivale più, come avveniva in precedenza, sugli altri condomini. Si spera, quindi, che una volta consapevoli dei nuovi provvedimenti riservati ai morosi, costoro proveranno a non restare indietro con le rate.